Brigata Nino Stella

Eroi della resistenza nel vicentino

Il 13 febbraio 45 "Catone" e "Tigre" si trovavano a Rondini di Alvese di ritorno a un giro di ispezione nel veronese. Alle 15 un ragazzo contadino li avvertì che nei dintorni si aggiravano tre persone sospette. Venne mandata in rignognizione una donna (una staffetta) che conferò che vi erano tra estranei che si aggiravano nei boschi innevati con zaini.
Fin dall'inizio i fascisti avevano mandato provocatori che spacciandosi per antifascisti svolgevano azione di spionaggio. Con molta prudenza, ma con coraggio Catone e Tigre  li raggiunsero. I tre si qualificarono come appartenenti ad una missione americana mandata "alla cieca" la notte precedente con radiotrasmittente, vettovagliamenti e documenti; il sacco con tali materiali era però andato perso e i tre avevano deciso di allontanarsi dalla zona di caduta.

Vi è qui da fare una prima considerazione: la missione era americana e non inglese; le precedenti missioni (di cui Freccia era la più importante) erano inglesi. Gli americani avevano deciso di lanciarsi alla cieca senza avevrtire i partigiani attraverso le missioni inglesi; non c'erano fuochi nella zona di lancio e non c'erano guide ad attenderli. Significava che l'OSS eveva deciso di inserirsi nella lotta partigiana dell'alto vicentino. Credo che la novità fosse immediatamente colta da Catone, ma come fare per essere sicuri dato che avevano perso i documenti di accredito?

Intanto i tre vennero soostanzialmente tenuti prigionieri ai Rondini mentre Catone si recava a Campanella di Altissimo dove avveva un fermo posta.  Qui trovò una lettera di Corsaro (vicecomandante del Battaglione Giorgio Veronese) nella zona di Sa. Giovanni Ilarione che cominciava con una divertente affermazione
Corsaro non dorme mai 
e proseguiva informando Catone  che era stato rinvenuto nella zona di Vestenanuova dai partigiani con l'aiuto della popolazione un lancio non previsto; che era stato tutto messo al sicuro, che tra le cose recuperate c'erano una radiotrasmittente con le batterie, 2 fucili mitragliatori, 5 sacchetti di esplosivo, una mina anticarro e, soprattutto, una borsa di documenti.

La situazione dei tre fermati cambiò radicalmente. vennero fatti giungere i materiali, ma le batterie erano scariche; collegandosi alla stitica luce elettrica fu però possibile alla missione di collegarsi con il comando oltre la gotica e annunciare il successo dei collegamenti con i partigiani. Si trattava della Missione Grandand

Della cosa fu immediatame avvertito Alberto  che colse immediatamente il valore politico/militare della presenza degli americani. Da quel momento le difficoltà presso gli inglesi scomparvero. Ovviamente la presenza della Grandand permise l'invio di materiali alla Stella in misura maggiore delle altre formazioni limitrofe

nell'immagine Catone