Brigata Nino Stella

Eroi della resistenza nel vicentino

63° Battaglione dell’Est. Conosciuto come I Mongoli
E’ un battaglione costituito da quattro compagnie specializzate nella repressione antipartigiana e composto da volontari provenienti dall'Europa orientale, in prevalenza georgiani, ucraini e da Wolgadeutschen (abitanti della regione del Volga di origine tedesca); fa parte dell’Armata Cosacca, è guidato da ufficiali e sottufficiali tedeschi ed è comandato del "Boia di Marano", il capitano della Wehrmacht, Fritz Buschmeyer.
L'Ost-Bataillon 263 è trasferito nel Vicentino dal Cuneese a metà maggio ‘44, proprio per fronteggiare la minaccia partigiana, su ordine del generale Toussaint, plenipotenziario della Wehrmacht in Italia. Inizialmente, dunque, il reparto è sotto l’iniziale direzione della Leitkommandantur 1009 (MK 1009) di Verona ed è alle dipendenze della Platzkommandantur 12/1009 di Vicenza.
Il Comando e il grosso del Btg hanno sede a Marano Vicentino, altri reparti minori sono distaccati a Santorso, Schio, Torrebelvicino; successive disposizioni portano reparti a S. Antonio del Pasubio, dall'autunno anche a Monte di Malo, Cogollo del Cengio, Arsiero, Treschè Conca di Roana e in altre località dell’Altopiano di Asiago.
A Marano Vicentino è operativo da subito un Commando caccia (Jagdkommando) con 30 uomini e 3 ufficiali, comandato dal s. tenente Schrick; è dotato di 2 autocarri, armati di due mitragliatrici e un mortaio.
La prima importante operazione che vede impegnato l'Ost-Bataillon 263 è il rastrellamento in Altopiano dei 7 Comuni del 4-5 giugno ‘44, in collaborazione con una compagnia del 3° Btg. del 12° Regg. SS di Polizia e forze repubblichine; il 16-18 giugno 44 è poi impegnato in Val Leogra, nel rastrellamento culminato con l'attacco a Contrà Vallortigara.
Quando in base al compromesso Kesselring-Wolff, avviene la riorganizzazione della repressione, il territorio vicentino viene diviso in “Settori di sicurezza”, affidati a “Comandanti di sicurezza”, unici responsabili locali della contro-guerriglia; il 2 luglio ‘44, mediante ordine diretto di Wolff, Buschmeyer viene nominato “Comandante di sicurezza” del Settore Vicenza-Nord (Recoaro, Valdagno, Arzignano, Schio, Piovene Rocchette, Arsiero, Marano Vicentino, Thiene, Marostica, Bassano del Grappa, Asiago, ed è diviso in due sottosettori: quello “Ovest”, con propria sede a Valdagno ed “Est” a Bassano).
Unico compito di Buschmeyer è la lotta alle bande, e per assolverlo sono a sua disposizione assoluta tutte le unità che si trovano nel Settore, cioè reparti della Wehrmacht, della Luftwaffe, delle SS di Polizia, dell'Organizzazione Todt e le formazioni repubblichine.
L’Ost-Bataillon 263 partecipa tra l’altro all’Operazione Hannover dal 5 all’8 settembre, all’Operazione Timpano dal 9 al 16 settembre e all’Operazione Piave dal 19 al 28 settembre.
Negli ultimi giorni della guerra, tutto il reparto si riunisce per la ritirata a Pedescala, da dove parte in direzione di Trento la notte del 29-30 aprile ’45, anche se la retroguardia partecipa agli ultimi ripetuti attacchi al Castelletto di Rotzo sino alla sera del 1° maggio.
 
- capitano Friz Buschmeyer “il Boia di Marano”, cl.04, nato a Wolfenbüttel (Bassa Sassonia); capitano della Wehrmacht, comandante di Sicurezza del Settore Vicenza-Nord e responsabile del 263° Ost-Bataillon, reparto di truppe georgiane e ucraine che ha il suo comando a Marano Vicentino dal maggio '44. Opera anche in Val Chiampo e Agno durante l'Operazione “Timpano”, in Altopiano dei 7 Comuni con l’Operazione “Hannover”, e a Bassano durante il rastrellamento del Grappa, Settore Nord ed Ovest; è "tra i maggiori responsabili delle stragi, delle devastazioni e delle persecuzioni compiute nella zona”. Buschmeyer è catturato nei pressi di Tonezza del Cimone, probabilmente in occasione del tentativo di salire da Barcarola a Tonezza. Dopo aver rischiato il linciaggio da parte della popolazione, è giustiziato dai partigiani.
 
Da Studi Storici Giovanni Anapoli