Brigata Nino Stella

Eroi della resistenza nel vicentino

I caduti

DALLE MESE NARCISO («Bandino») Cl. 1925. Di Antonio. Il fratello Domenico (Cl. 1921) era morto in Russia il 24.12.1942, mentre il fratello Romano risiede ai Cubi.
PIANALTO ANTONIO («Topo di Attila»)
Cl. 1919. Riformato alla visita di leva per un’imperfezione congenita ad una gamba, si era aggregato ai partigiani per amicizia con i compaesani. Il fratello Quintino era morto in Russia ed un fratello Fiore risiede a S. Quirico.
MASSIGNANI ERNESTO («Berno»)
Cl. 1925. Rivedibile. Il padre, emigrato in Francia, era un grande invalido del lavoro in conseguenza dello scoppio di una mina. Un fratello era caduto in guerra ed un altro era stato internato in Germania. Quando Ernesto venne fucilato, il parroco don Antonio raccontò al padre, sofferente di cuore, che il figlio era stato in Germania e la notizia della morte fu data solo un anno dopo.
TESSARO GUERRINO detto Rino («Brusaferro») Cl. 1918. Di leva nel 1939, si trovava con il coetaneo Silvio Trettenero a Sambuco in Piemonte come guardia frontiera ed il 10 giugno 1940 i due amici staresi entrarono in Francia. In seguito Silvio finì in Albania mentre Rino partì nella «Julia» per la Russia, donde tornò ferito.

Nell’estate del 1944 la piccola pattuglia capeggiata da «Folgore» era solita rifornirsi di latticini presso una malga sopra Campogrosso, a volte dietro paga­mento in denaro a volte senza corrispettivo. Il 4 luglio vi salirono 4 partigiani sta­resi (Dalle Mese Narciso, Pianalto Antonio, Massignani Ernesto, Tessaro Guerri­no), mentre Gianpietro Fogazzaro che si era messo in cammino con loro era stato costretto a tornare perché colto da dolori addominali. Appena i quattro uscirono dalla malga furono investiti da nutrite scariche di armi automatiche, in quanto nu­merosi soldati tedeschi si erano appostati fra le rocce ai lati della conca dove si trovava la malga. Sembra evidente che i prelevamenti di latticini erano stati se­gnalati al Comando tedesco. Dalle Mese e Pianalto si rifugiarono verso la Sisija e raggiunsero una nicchia, ma furono uccisi sul posto, mentre Massignani e Tes­saro vennero catturati, tradotti a Recoaro e qui interrogati e seviziati, poi trasfe­riti a Verona, dove furono fucilati in Cimitero cinque giorni dopo.

Nel Cimitero di Staro la Brigata «Stella» ha dedicato ai quattro caduti di Staro una lapide con la scritta: «I vostri compagni d’armi vi ricordano».

A Campogrosso è collocata la lapide seguente