Brigata Nino Stella

Eroi della resistenza nel vicentino

Il 27 Aprile il tenente Intz, comandante del presidio di Arzignano, considerato che gli americani erano a pochi chilometri (alla sera del 27 erano a Monteforte d'Alpone) dopo una trattativa con il CLN locale abbandonava la città con i propri uomini. Il CLN in quel momento aveva a disposizione solo la Brigata Rosselli, debole e male armata e perciò aveva ordinato agli stessi di non varcare i limiti del comune e di non entrare in azione per evitare inutili spargimenti di sangue. Non appena i tedeschi lasciarono la città entrarono dal castello e dal costo gli uomini della Rosselli.

 La situazione, peraltro, aveva già cominciato a muoversi il giorno prima quando colonne di tedeschi provenienti soprattutto da Ovest avevano cominciato a risalire la Valle del Chiampo per congiungersi al comando tedesco che credevano ancora a Recoaro. Va ricordato, per chi non avesse presente la geografia del Vicentino, che la valle è una valle chiusa che comunica con il Trentino solo per mezzo di sentieri di montagna dove non potevano passare automezzi e carrette; ciò comportava che esistessero sostanzialmente tre passi per scavallare e passare alla Valle dell'Agno: Nogarole-Selva, Campanella di Altissimo e il passo dello Zovo; i partigiani avevano occupato tutti questi passi e il vedersi la strada sbarrata portò molti tedeschi ad arrendersi.
A contrastare queste colonne nell'alta valle c'era solo il btg Giorgio Veronese perchè il comando di brigata aveva sguarnito per la maggior parte Campanella per recarsi a Valdagno nella sera del 26 valutando che fosse strategicamente più importante della valle del Chiampo. In conseguenza di ciò il battaglione di TigreAmleto agì autonomamente attaccando secondo le circostanze "d'imboscata" e facendo molti prigioniri. I prigionieri venivano mandati a Campodalbero dove si era improvvisato un campo di prigionia. Occorre dire che la gente di Campodalbero si tolse il pane di bocca per sfamarli.

Nel pomeriggio del 26 un distaccamento del Giorgio Veronese scese a Chiampo abbandonata dai fascisti e tedeschi dove venne accolta con grandi acclamazioni.
Furono i giorni 27 e 28 Aprile che registrarono il più intenso passaggio di truppe; Nella piovosa mattina del 27 molti tedeschi bene armati, con cavalli e carrette passarono per Marana e furono bloccati al passo dello Zovo da Robin (Nico Zanotelli) che li inquadrarono e li trasferirono a Campodalbero; sappiamo quanti erano quelli di Campodalbero perchè Robin chiese da mangiare per 300 prigionieri che erano a digiuno da tre giorni.
Lo scontro più sanguinoso ebbe luogo sul fondovalle lungo la strada Arzignano-Chiampo: qui le pattuglie di Gigante (Bortolo Zanderigo)  e di Leone (Giuseppe Bacco) attaccarono 23 tedeschi che poco prima avevano ucciso Nino Dalli Cani e ferito il padre e il fratello di questo. Fu uno scontro molto duro con lancio di bombe a mano. Vennero uccisi 9 tedeschi e altri 7 restarono feriti. I superstiti si arresero e vennero inquadrati verso Arzignano proprio nel momento in cui la guarnigione lasciava la città.

Nel frattempo Tigre con 25 uomini aveva disarmato una colonna di oltre 250 tedeschi che vennero portati nelle scuole elementari di Altissimo mentre i feriti venivano portati al sanatorio della croce rossa di Castelvecchio mentre i paesani, nonostante tutto quello che avevano sofferto, provvedevano a sfamare i prigionieri e a portare paglia per i giacigli.

La situazione però evolveva anche all'indietro perchè la mattina del 28 entrarono ad Altissimo una cinquantina di tedeschi provenienti dal fondovalle che liberarono i loro camerati fatti prigionieri la sera precedente, quindi presero ad ostaggio 16 persone tra cui il parroco e il cappellano (quest'ultimo si offrì volontariamente prigioniero). Con gli ostaggi in testa si rimisero in marcia verso valdagno. Il maggiore che comandava la colonna confidò al parroco "Ammiro i partigiani, ma ho moglie e bambini e voglio tornare a casa". Mentre la colonna scendeva verso Valdagno un'altra scendeva da Durlo ed entrava a Crespadoro dove trovarono Tigre che intimava loro la resa. I tedeschi si asserragliarono nelle case e cominciarono a sparare dalle finestre. Lo scontro durò tre ore, alla fine Tigre a corto di munizioni, decise di far passare la colonna he però aveva lasciato sul terreno 4 morti. La battaglia di Crespadoro aveva però ritardato la colonna e il comando della Stella, messo sull'avviso, decise di inviare a rinforzo di Tigre il distaccamento di Binda (Oreste Fioraso). 
Il giorno 29 Aprile, ripristinati i collegamenti, il comando della Stella ordinò al Giorgio Veronese di entrare in Arzignano  e di collaborare con il comando della Rosselli; nella medesima comunicazione dava una scaletta di adempimenti. Nello stesso giorno entrava ad Arzignano la 88^ divisione americana, seguita dappresso dalla 91^ divisione.
Lunedì 30 Aprile il CLN di Arzignano nominò Sindaco il primario dell'ospedale  il prof. Gianfranco Volpato reduce dalle carceri della banda Carità.