Brigata Nino Stella

Eroi della resistenza nel vicentino

Dopo il vittorioso scontro di Malga campetto "Giani" e "Germano" misero on licenza per un paio di settimane gli uomini della formazione dando una data e un posto per una successiva ricomposizione. La scelta era obbligata in quanto si dovevano ricostituire le scorte di viveri e munizioni andate perse nel combattimento. Dopo la ricostituzione il battaglione frateli Bandiera cambiò atteggiamento e passò decisamente all'attacco: non più una guarnigione di un fortino in attesa di un attacco, ma agili pattuglie che si proiettavano per tutta la pedemontana.
Possiamo seguire il percorso della pattuglia di Ubaldo attraverso i rapporti della GNR che aveva sostituito i carabinieri:

- Il 6 marzo 1944 la pattugllia di Ubaldo è segnalata, alle 13.30,  a Quargnenta di Brogliano, segnalato solo il passaggio senza azioni
- Il 7 marzo è segnalata a Selva di Trissino, data la vicinanza è da presumere che abbia dormito nel fienile di qualche stalla; qui effettua la prima azione: il sequestro all'impiegato comunale degli avvisi di conferimento di frumento all'ammasso. La pattuglia fece sosta nei locali del "dopolavoro". In questa tappa Ubaldo incontra Rigodanzo Alfredo che poi diventerà il commissario politico della Stella. Mentre sono ospiti  del Rigodanzo ferin località mano il controllore del burro e sequestrano i documenti
- A seguito di una nevicata primaverile la pattuglia torna attraverso la dorsale Agno-Chiampo a Castagna di Marana.
- La sera dell'8 marzo la pattuglia scende a San Quirico di Valdagno
- Il 17 Marzo la parttuglia è a Posina dove acquista pane, viene però denunciata e arrivano i fascisti che si fermano in paese senza avventurarsi sulle montagne circosuatnti da dove i partigiani li osservano.
- Il giorno dopo (18 marzo) la pattuglia disarma due militi forestali disarmandolo
- Il giorno 19 la pattuglia in località Cavrega a Valli del Pasubio nel locale caseificio acquista 3 kg di formaggio e 3 etti di burro
-  Il giorno dopo la pattuglia inizia il ritorno a Marana proprio mentre un rastrellamento si abbatte nella zona baricentrica della formazione scompaginandola un'altra volta.

In 13 giorni la pattuglia ha marciato per 70 km su sentieri e strade di montagna mostrandosi in 5 grossi gruppi di case. Stante, per il nemico, l'impossibilità di identificarli Ubaldo ha dato l'impressione che la formazione sia costituita da decine e decine di partigiani operanti da Selva di Trissino e Posina